mercoledì 29 settembre 2010


Progetto a cura di:
Tommaso Capecchi
Lorenzo Cianchi
Sara Poggianti



“Dategli tutte le soddisfazioni economiche in modo tale che non abbia altra preoccupazione che dormire, mandar giù brioches e darsi da fare per prolungare la storia universale, riempitelo di tutti i beni della terra, e immergetelo nella felicità fino alla radice dei capelli: alla superficie di questa felicità, come su quella dell’ acqua, scoppieranno delle piccole bolle”
(Dostoevskij)



FU ORA vuole essere lo specchio riflettente della nostra contemporaneità, di un mondo liquido e schematico ove l’immaginazione ed il dato figurale, tanto più sono negati quanto più manifestano l’innegabile necessità di esprimersi, come se fossero bisogno e necessità di un uomo, oppresso da un sistema di vita e  d’organizzazione troppo chiuso in dinamiche nocive alla sua stessa natura.

Pensiamo che rivolgersi all’arte possa essere un impegno sociale per tutti coloro che hanno una particolare sensibilità nei confronti della cultura e dell’umanità. Vista la chiara decodificazione del linguaggio comune con la quale l’arte si presenta nella vita dell’uomo, nei suoi rituali e nelle sue manifestazioni, può essere piattaforma privilegiata con la quale poter pensare in modo alternativo alle problematiche del mondo di oggi; tale proposito acquista ancor più valore se guardato dalla prospettiva odierna, ove la congiuntura storica, economica e politica è sfavorevole per la cultura a livello globale, ed è ancora più immobilizzata  in Italia, ove regna un capitalismo malato  e spesse volte, una classe dirigente generalizzata, biecamente infingarda nei confronti del benessere della  comunità.

 E’ mediante il conoscere e far conoscere in modo più approfondito artisti che attualmente risiedono in Italia e rendere lo spazio dinamico e flessibile, con opere site-specific che faremo riflettere il fruitore sulla nostra contemporaneità. Vista  la poca predisposizione dello spazio ad un uso di tipo museale e quindi ad un allestimento museografico  comune, sarà possibile intervenire con installazioni, opere che hanno un proprio senso in quello spazio, poiché lì pensate, ideate e costruite .

Le opere di FU ORA nascono dunque per realizzarsi con le caratteristiche architettoniche de “I Macelli” e con chi usufruisce tale contesto.  Sarà la facciata la porzione dell’edificio su cui andranno ad installarsi le opere. La loro potenza, dopo aver provocato un senso di spaesamento sarà costrittiva per una riflessione sulla tematica che l’opera affronta.

Tali installazioni potranno rendere lo spazio nuovo e suscitare forti emozioni, particolari, inaspettate. Sensazioni capaci di far vivere il luogo in modo diverso, di rallentare il ritmo quotidiano facendo modificare la percezione dell’ambiente circostante e della vita stessa, vista l’alta funzionalità che con sé portano.

Le personalità che si esprimono, professionisti dell’arte, hanno in comune la propensione ad evidenziare l’idea e il processo artistico.  Lavorano con molteplici e lontane ricerche, svariate modalità di espressione e, per effetto,  sono portatori di messaggi visivi diversi. Risponderanno con le proprie poetiche alle problematiche che questa società post-moderna porta in seno.

Solamente attraverso una  periodizzazione  dei quattro eventi  è possibile svelare le  trame, i messaggi, ed è sempre tramite questa che acquisteranno spessori e significati che in altro modo risulterebbero forse incomprensibili. Per questo ogni opera rimarrà alloggiata presso l’edificio per circa un mese.

E’ con le opere che si materializzano i vari aspetti di questa parola, contemporaneità, sulla quale rifletteremo; nell’effimero cercheremo il suo rischio, nel dinamismo progettuale l’aspetto seducente e in ogni singolo significato visivo le tematiche del mondo d’oggi di FU ORA, bisognoso  di una prospettiva antequem  per essere compreso.

Lo sforzo del fruitore sarà chiedersi cosa e come i loro lavori parlano, alla contemporaneità. 

Altra caratteristica del progetto FU ORA è la propensione al suo allargamento in termini di socialità; la partecipazione delle classi terze medie dell’Istituto Comprensivo del Comune di Certaldo “I. Masih”, le classi quarte del Liceo Artistico dell’Istituto Comprensivo “Virgilio” di Empoli, il coinvolgimento di partners esterni alle Istituzioni Pubbliche, la continua apertura de  “I Macelli” da parte degli artisti per poter lavorare e allestire l’opera, hanno dato al progetto una visibilità  allargata rispetto alle comuni esposizioni d’arte, portando così a molti livelli della popolazione, diversi per status legali, giuridici, economici e anagrafici i propri propositi, intenzioni e prospettive sul mondo.

Tommaso Capecchi

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